Marani: “La Serie C del futuro tra riforma, giovani e sostenibilità”

Il primo “Serie C Day” con le squadre in campo l’8 dicembre, i dieci mesi dalla sua elezione e le tante sfide da affrontare nel futuro a partire dalla riforma del calcio. Il presidente di Lega Pro, Matteo Marani, oggi ha fatto un punto con gli organi di informazione tra bilanci e prospettive. “Avevamo promesso di fare rete – le sue parole – La rete è anche rapporto tra società, è collaborazione e, soprattutto, costruttività, con 18 regioni rappresentate e un’attenzione ai costi che ci rende sostenibili. Oggi nelle assemblee di Lega Pro si respira serenità. Lo dimostra la decisione assunta per i diritti TV in soli sette giorni e l’approvazione dell’ultimo bilancio all’unanimità. Per i nostri club far parte della Serie C NOW è più bello”. I numeri evidenziano che la Lega Pro non genera nuovi debiti a differenza di Lega Serie A e Lega Serie B, , è sbarcata su Sky con grande successo di pubblico e continua a incrementare il proprio fascino con un aumento progressivo dei tifosi negli stadi e con un interesse sempre maggiore di nuovi sponsor.

“La Serie C è pronta e vuole partecipare in maniera attiva e guardando seriamente al domani” ha detto Marani parlando di riforme, proprio nel giorno in cui il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha ufficializzato la data dell’11 marzo per l’assemblea straordinaria che toglierà alle leghe il diritto d’intesa qualora non si raggiunga prima di quella data un accordo tra le componenti federali. “Siamo a disposizione per fare una vera riforma, in modo costruttivo, senza pensare solo alla questione algebrica ma più in generale al concetto di sostenibilità. Ma siamo disposti a rinunciare a qualcosa a patto che ci sia lo stesso atteggiamento di disponibilità da tutte le componenti. Non si può continuare a dire di ridurre solo il numero delle squadre di C, la Serie C ha già fatto una propria autoriforma negli anni. Nel 2021-22 il calcio ha avuto perdite per 1,3 miliardi e la C concorre per il 6,7%. In A la media per club è di 50,2 milioni, in B 13,4 e in C solo 1,9. Se togliamo 20 squadre dalla C non arriviamo al debito di una sola della massima categoria”.

L’abolizione del vincolo e la riforma dello sport rischiano di mettere in ginocchio l’intero sistema ed è un altro tema da affrontare. “Abbiamo scritto al ministro Abodi. Bisogna trovare una soluzione alla razzia dei talenti e premiare gli sforzi dei nostri presidenti. Il nostro è un torneo con l’88% di calciatori italiani e questo è un dato importante da cui partire”. Marani si augura un’estate più tranquilla della precedente, quella dei casi Lecco e Reggina. “La situazione si è conclusa e questo è ciò che conta. Quello che mi sento di dire in merito è anche l’articolo 49 delle NOIF, che avrebbe riammesso il Perugia in caso di mancata iscrizione del Lecco, è un’ingiustizia e ho già espresso il mio parere nelle sedi opportune. Se la Serie C ha diritto a quattro promozioni è giusto che il numero sia rispettato. A mio avviso qualora il Lecco non fosse riuscito ad ottenere la Serie B sarebbe stati giusto veder salire l’altra finalista, ovvero il Foggia”. Chiusura sulla Lega del futuro: “Vorrei una Serie C sempre più sostenibile, produttrice di talenti che riescono ad arrivare nella serie maggiore come è successo, ad esempio, con Riva e Baggio. Con stadi all’avanguardia e senza barriere. Sul fronte dei giovani stiamo lavorando quotidianamente con il vicepresidente vicario Zola. La riforma che stiamo elaborando porterà il suo nome. Al progetto giovani si aggiungerà anche un cospicuo fondo derivante da multe e sanzioni ai club”.


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